Ho voluto dedicare una sezione dedicata solo al Passero del Giappone perché è una specie che mi sta molto a cuore per molti motivi. Nonostante sia facile da allevare, comunissimo e con colori decisamente sobri, mi affascina molto. I suoi colori caldi, la grande quantità di mutazioni e combinazioni, la possibilità di ottenere ibridi fecondi con i Cappuccini e Donacole, l'adattabilità ad ogni situazione e le enormi possibilità di selezione rendono il passero del Giappone l'animale da esposizione perfetto.
Spero che apprezziate le varie schede che ho proposto. Buona lettura!
Il Passero del Giappone è un animale facile da mantenere ed allevare. In grado di riprodursi anche in gabbie da 40 cm, depone tranquillamente 6 uova a covata; la coppia cresce tranquillamente tutta la nidiata e possono fare 3 covate a stagione senza risentirne. Le dimensione migliore per alloggiare una coppia sono 60 x 40 x 40, tutto in centimetri. Io allevo in batteria e mi trovo molto comodo. I passeri si riproducono anche in gabbie 40 x 30 x 25, ovvero le gabbie più piccole nelle quali si trovano a loro agio. Facendo numerosi piccoli, una gabbia troppo piccola può causare del sovraffollamento, cuna delle cause di malattie e stress.
Un buon misto per esotici con aggiunta di scagliola e vari tipi di miglio, un pastone ben formulato e il giusto apporto di calcio sono ciò che serve al Passero del Giappone per vivere bene. Consiglio l'aggiunta di questi semi per due motivi: la scagliola tiene pulito l'intestino, favorendo la salute generale; il miglio è un seme molto gradito ai passeri e alle Lonchure in generale. Una manciata di avena e riso sono quel tocco di classe che fanno saltare di gioia i soggetti. Spighe di miglio, panico e perle morbide sono sempre accette e favoriscono una buona forma fisica e mentale, visto che le spighe sono il loro alimento in natura.
Il materiale da nido preferito è la fibra di cocco, ma spesso cercano anche la yuta e sisal, le quali rendono più confortevole il nido. La fibra di cocco ha il vantaggio di essere robusta ma flessibile, ottima per fare nidi elaborati. Invece, il sisal e ancora di più la yuta tendono a non reggere bene il peso della coppia mentre cova, soprattutto quelle di grossa taglia.
Questa specie ha un solo difetto: l'assenza di dimorfismo. Il problema è arginabile usando maschi perla, ino o portatori delle due mutazioni, i quali daranno certamente femmine mutate (perla e ino sono mutazioni legate al sesso) se accoppiati a femmine non ino o non perla. Con il passare del tempo e l'acquisizione di più esperienza, si riesce a distinguere i due sessi. In genere le femmine hanno un occhio più dolce e un becco meno robusto e più affusolato, ma sono caratteristiche praticamente invisibili nei migliori soggetti di selezione.
Nel corso della storia, il Passero del Giappone ha avuto inserimenti di "sangue Cappuccino", ovvero è stato accoppiato a vari membri del genere Lonchura (Cappuccini neri, Cappuccini testa nera e Cappuccini testa bianca sono quelli più usati, ma buoni risultati sembrano esserci anche con Cappuccini becco grosso e Donacole petto castano) per migliorare colore, taglia e disegno, creando il Passero del Giappone che vediamo oggi esposto alle mostre.
Gli accoppiamenti con i Cappuccini sono praticati da chi ha molta esperienza nel campo dell'allevamento, poiché conosce i punti deboli dei propri soggetti e quindi sa con quale Cappuccino migliorare il proprio ceppo.
In genere, il Cappuccino nero e il Cappuccino becco grosso rafforzano il disegno ventrale dei nero bruni, mentre il Cappuccino testa bianca e la Donacola petto castano aumentano in modo considerevole la feomelanina. Il Cappuccino testa nera va usato con cautela e con le sottospecie più grosse, dotate di quantità di eumelanina e feomelanina in modo equilibrato, ottimo per fare moka bruni di ottimo colore.
Siccome i Cappuccini stanno scarseggiando negli allevamenti e hanno costi non proprio accessibili, sarebbe auspicabile usarli solo in caso di sovrannumero di maschi e solo se si ha molta pazienza, poiché non è un lavoro breve l'inserimento di sangue Cappuccino. Per quanto riguarda la Donacola petto castano il discorso è diverso, siccome sono allevate in buon numero e da diverso tempo e un suo eventuale utilizzo in ibridazione è fattibile senza grandi problemi.
Il Passero del Giappone è affetto da numerose mutazioni, le quali sono divise in serie dei bruni e serie dei grigi, in dipendenza dalla base:
-nero bruno, moka bruno, rosso bruno, crema ino e relative combinazioni col pastello e pastello ali chiare
-nero grigio, moka grigio, rosso grigio, grigio ino e relative combinazioni col pastello e pastello ali chiare
-perla bruno, perla grigio e apigmentato occhio rosso (rosso bruno ino)
-bianco, pezzato e scudato (in genere sono a base nero bruna o rosso bruna, ma ogni tanto si vedono soggetti in altre basi)
-arricciato e ciuffato.
Quasi ogni mutazione e relative combinazione ha un proprio standard.
Sono possibili anche combinazioni non previste dallo standard però, purtroppo, non sono esponibili (basti pensare ad un eventuale nero bruno pastello perla o ad un rosso grigio perla).
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